giovedì 26 aprile 2012

Sarò mamma

Arriva la splendida e spesso  tanto attesa notizia: SARO’ MAMMA!

Al pari delle brave atlete che difficilmente arrivano impreparate al grande giorno, sono poche le mamme che bastano a sé stesse, credendo nella forza naturale delle risorse personali.

I primi giorni sono memorabili perché nulla sembra  scalfirle: camminano  un passo sopra il cielo, scambiando con le persone di sempre occhiate “di chi sa, ma ancora non può dire”.
Alla domanda: “come va?”, il loro segreto rischia ogni volta di essere violato, ma, allenate a qualsiasi tipo di tortura e sofferenza, tengono duro e con un vago: “tutto bene!”, portano a casa la loro vittoria.

Può capitare che alle più ingenue e meno addestrate  scappi una risposta astutamente “criptata”, del tipo : “Tutto ok, ma c’è una novità che ti dirò più avanti”.
Bene, a questo punto la loro unica speranza per non essere scoperte è che il loro interlocutore sia di sesso maschile, diversamente sono spacciate.


Trascorsi i primi giorni, c’è chi entra naturalmente nella parte, chi invece ha qualche difficoltà, ma, niente paura, perché la natura ci viene in aiuto con nausea, spossatezza e trasformazioni fisiche.
  
Bando alla ciance: è tempo di informarsi!

In genere il primo luogo “formativo” prescelto (internet a parte), sono le edicole, dove , la scelta della rivista, viene principalmente ispirata dall’immagine di copertina. Nel giro di breve tempo si rendono però conto che il tempo necessario per “formarsi” è molto di più rispetto a quanto i nove mesi di gravidanza potranno loro concedere.

Eccole quindi alla ricerca di luoghi più idonei a soddisfare la loro sete di informazione.
L’occasione non tarda a presentarsi.
Passeggiando allegramente in un centro commerciale, mentre osservano con espressione sognante gli innumerevoli articoli che i negozi per bambini offrono, il loro sguardo cade sulla libreria vicina e ... folgorate dall’illuminante idea, si precipitano al suo interno.

Mai come in questo contesto si rende evidente il diverso atteggiamento della futura mamma rispetto alla donna che mamma lo è già diventata da tempo.

Un primo elemento distintivo lo si individua  nel modo in cui le  rappresentanti delle due diverse categorie raggiungono lo scaffale dedicato all’argomento.
La futura mamma, con un entusiasmo pari a quello di un bambino che entra in un negozio di caramelle si precipita agli scaffali traboccanti di libri.
Il suo viso è rilassato e sorridente, mostra un’estrema disponibilità verso chiunque la incroci, pare che nulla possa recargli  fastidio. Ad un’attenta osservazione potrebbe rendersi visibile l’alone di beatitudine che la circonda.
 Estasiata per il dono ricevuto, la vedi folleggiare fra gli scaffali, senza una meta precisa, spesso per il solo gusto di esserci.
 Caratteristica è la sua modalità d’approccio al libro: lo sguardo scorre lentamente lungo lo scaffale, finisce per posarsi su un libro che  generalmente riporta un titolo simile a: “La meravigliosa esperienza di diventare mamma”. La mano leggera ed aggraziata lo “coglie”. L’espressione del viso s’illumina, compare quel caratteristico sorriso di soddisfazione  e compiacimento.

Diverso invece è il comportamento della “mamma rodata”, quella che l’esperienza non la deve ancora vivere, ma ci si trova nel mezzo ed in qualche modo cerca di sopravvivere.
La sua disponibilità  e pazienza sono ridotte al limite, non è disposta a tollerare intoppi che si possano mettere fra lei e la soluzione.
La sua ricerca non è casualmente guidata da un testo che la ispiri.
NO! Lei cerca QUEL TESTO: “Come farlo dormire, come sedare i capricci, come aiutarlo o aiutarla a…”.
Individuato ciò che fa al caso suo, se ne impossessa avidamente. Le mani agitate, perlate dal sudore, cercano avidamente la pagina che le suggerirà  la tanto agognata soluzione.
China, quasi un tutt’uno col libro, la sua attenzione viene però gradualmente catturata dalla strana sensazione di non essere sola.
Alzando il capo il suo sguardo incrocia quello  della  futura mamma che in cerca di condivisione guarda a lei con rispettosa ammirazione di chi quell’esperienza l’ha già vissuta e pare chiederle con aria sognante: “anche tu?”. A questo punto la “mamma rodata” si trova in trappola.
La risposta istintiva sarebbe: “si, anche io…purtroppo!”, ma per evitare di venire condannata dalla propria coscienza, si ferma al semplice e sussurrato: “Sì, anche io”.
La futura mamma diviene a questo punto "dilagante", parte con una raffica  di domande nei confronti delle quali la “mamma rodata” non trova scampo.
C’è da parte di quest’ultima un iniziale tentativo di difesa, adducendo ritardi o fantomatici appuntamenti, ma la soluzione  è ancora nel libro, non può lasciare quindi il campo di battaglia.

Si arrende quindi all’inquisizione parlando della sua esperienza di essere madre:
Del suo “piccolo mostriciattolo” che l’ha fatta piangere di gioia quando i loro occhi si sono incontrati per la prima volta.
Dell'entusiasmo provato nei suoi primi progressi nella crescita.
Dell’emozione avvertita quando l’ha chiamata "mamma" per la prima volta.
Del quanto bene gli stava il grembiulino bianco
Del calore dei suoi abbracci bisognosi di protezione....

La “mamma rodata” sta ancora parlando quando, uscendo dalla libreria, ringrazia e saluta calorosamente colei che è stata compagna del suo viaggio di riscoperta.

Un ultimo fugace pensiero va al libro dimenticato.

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