venerdì 6 luglio 2012

Parliamo di emozioni



Esistono bambini  che anche se a livello cognitivo mostrano una maturità superiore alla media, a livello emotivo  evidenziano invece, una certa immaturità.

In genere vengono etichettati come bambini ribelli.

Ora può essere che il nostro stile educativo vada un po’ “aggiustato”qualora ci riconoscessimo in una delle seguenti situazioni:
- quando la nostra fermezza e coerenza nell’imporre divieti, (pochi ma buoni), cade inesorabile sotto i colpi del nostro adorabile “ugola d’oro”;
- al primo suo accenno di richiamo , balziamo sull’attenti, come bravi soldatini ad esaudire qualsiasi sua richiesta;
- o ancora quando i nostri no, diventano ni,  per poi trasformarsi in si, di fronte al  faccino rattristato  ed imbronciato del nostro piccolo, che, in quanto a strategie di persuasione, ha molto da insegnarci.

Esistono però casi in cui il bambino manifesta una eccessiva irascibilità di fronte a situazioni per lui frustranti. 
La scena a cui si assiste è generalmente di estrema disperazione e sconforto da parte del bambino, con grossi lacrimoni che rotolano lungo le paffute guanciotte arrossate dallo sforzo.


Consideriamo ad esempio la storia di P.


P. è un bimbo di quattro anni, molto vivace  ed intelligente. A differenza dei suoi coetanei, dimostra abilità comunicative superiori alla media.
Quando si trova a giocare con i suoi compagni, P., si trasforma  però, in un bimbo prepotente ed ostile .
Così, finisce sempre per monopolizzare i giochi e giocattoli degli altri bambini, che, comprensibilmente, si rifiutano di accondiscendere alle sue pretese.
La scena è sempre più o meno la stessa: pianti disperati  ed accese proteste di fronte ad ogni rifiuto od imposizione esterna.
A nulla pare che servano gli interventi dei suoi genitori che cercano ogni volta di fargli comprendere l’importanza della condivisione e del rispetto delle regole.
Lui prontamente, fra un lacrimone e l’altro risponde: “no! no! e no!”.
Ed alla domanda “perché ti comporti così?”, la sua disarmante risposta è sempre: “non lo so!”.


Ora, in alcuni casi il “non lo so” da parte del bambini, può essere in effetti una risposta veritiera.
Ricordiamoci che se vogliamo insegnare uno stile di condotta ai nostri bambini, è necessario prima accertarci che conoscano ciò di cui stiamo parlando.
Nel racconto sopra descritto ad esempio, i genitori di P., cercano di insegnare lui, le regole della buona condotta, dando per scontato che abbia  già acquisito una certa conoscenza e competenza nella gestione della sua sfera emozionale.
Da una più accurata analisi emerge invece in P., una certa incapacità di gestione delle sue emozioniche vengono espresse solo attraverso l’azione
Utilizzando una metafora,  sarebbe come pretendere da una persona che ancora non è in grado di guidare, il rispetto del codice stradale .

Impresa ardua non credete?

Sarebbe prima consigliabile insegnar lui ad utilizzare in modo adeguato i pedali, affinché impari a modulare la giusta pressione del piede, a seconda che la situazione richieda di accelerare, rallentare o frenare.
Allo stesso modo si può insegnare a P. a “guidare” la propria “macchina emotiva” , evitando così piccoli “incidenti” di percorso.

Come?

Parlando di emozioni!

Ecco un semplice gioco che insegna al vostro piccolo  a parlare di sentimenti.
Si tratta di un’attività che fa bene a tutta la famiglia, soprattutto se non abituata ad esternare i propri sentimenti.

Procuratevi una palla o in alternativa un palloncino gonfiabile e con un pennarello indelebile andate  a scrivere sulla superficie le diverse emozioni, (rabbia, gioia, tristezza, paura etc.).
Fate attenzione a scegliere emozioni idonee all’età del vostro bambino.
Il primo a cominciare è l’adulto che mostra agli altri come giocare.
Lanciate in alto la palla ed afferratela con entrambe le mani, leggete l’emozione scritta più vicina al vostro pollice destro, quindi descrivete l’ultima occasione in cui avete provato tale emozione.
Poi passate il pallone ad un altro membro della famiglia che dovrà fare la stessa cosa.

Si tratta di un gioco semplice e divertente che non possiede alcuna controindicazione.

Allora cosa aspettate?!

Buon divertimento!   

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