L'angolo dell'esperto

In questa sezione potete dare libero sfogo a tutti i vostri dubbi, interrogativi, perplessità ... Saremo liete di aiutarvi condividendo con voi la nostra esperienza!
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10 commenti:

  1. ciao, mia figlia non ama giocare/toccare le tempere e prodotti similari, cosa posso proporle in alternativa? grazie

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    1. Cara Anna,
      mi capita spesso di conoscere bambini che non amano molto le cosiddette "attività sporchevoli".
      Niente paura!
      Esistono molte "attività ponte" la cui funzione è appunto quella di avvicinare i nostri piccoli a tali esperienze, in modo del tutto graduale.
      Ti consiglio di leggere,per esempio,il post pubblicato "PITTURA CON LE PALLINE".

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  2. Buongiorno, ho una meravigliosa bimba di 3 anni che a settembre inizierà ad andare all'asilo...a casa è vivace, allegra, socievole e molto ma molto chiacchierona (con noi genitori, zii, nonni...) ma quando siamo fuori casa si blocca e non parla con nessuno, non apre bocca neppure per un semplice "ciao" neppure con persone che vede magari quotidianamente (come il panettiere, piuttosto che la vicina di casa...)Questo però succede solo con gli adulti "estranei"..fortunatamente con i bimbi (anche quelli che non conosce)non succede. Non so come comportarmi..neanche ad insistere non risolvo niente! Ho letto su internet di "mutismo selettivo"...Ringrazio in anticipo per la risposta! Chiara

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    1. Cara Chiara,
      purtroppo le informazioni che mi passi non sono sufficienti a darmi un quadro chiaro della situazione per poterti indirizzare nel migliore dei modi.
      Almeno in questa fase, ritengo comunque poco utile, cercare di collocare il disturbo della tua bambina in qualche categoria nosografica. Mi concentrerei invece nel rivedere quanto sino ad ora è stato fatto nel tentativo di risolvere la situazione.

      Spesso accade che con le migliori intenzioni si ottengano i risultati peggiori.

      Nel caso specifico, da ciò che scrivi, mi sembra che tu abbia adottato le classiche misure risolutive suggerite dal "buon senso comune": spronare la bambina a parlare, riservandole maggiori attenzioni e probabilmente in alcuni casi arrivare a mortificarla per il suo atteggiamento.
      Penso che ti sia già resa conto di quanto poco funzionali esse siano. Considera solo il fatto che ogni volta che spingi la tua bambina a parlare crei un paradosso comunicativo che le impedisce di esprimersi spontaneamente, senza contare quello che in gergo viene definito "l'utilità del sintomo", ossia il surplus di attenzioni che la bambina riceve da questa situazione.

      Il mio consiglio è quindi quello di evitare di caricare emotivamente le occasioni sociali in cui tua figlia evidenzia difficoltà a parlare. Meno interesse ed apprensione mostrerai, più contribuirai a creare un clima sereno e "apparentemente disinteressato al problema".
      Ti suggerisco una tecnica semplice ed efficace che potrai adottare sin da subito: nelle "situazioni critiche" inizia a commettere degli errori volontari in modo sistematico sulla tua bambina, (il suo nome, la sua età, il colore dei suoi indumenti, ecc.)senza dare a lei la possibilità di replicare e correggere gli errori, magari cambiando velocemente argomento.
      Stai a vedere cosa succede!
      Un caro saluto.

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  3. Ciao, io ed i miei bimbi andiamo spesso in biblioteca a prendere dei libri su "cose da costruire con materiali di riciclo" tipo bottigliette di plastica, scatole di cartone, barattoli di yogurt...molto divertente vedere il risultato...a volte giocano più con quelli che con gli altri giochi...Avete idee da darmi? Luca

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    1. Caro Luca,

      Ti faccio i miei complimenti poichè non è da tutti i papà accompagnare i propri bambini in biblioteca, e per di più scegliere un libro attraverso il quale costruire insieme qualcosa di originale.

      Esistono davvero tante proposte di attività e giochi che si possono realizzare con i materiali di riciclo.
      Te ne propongo una che si discosta un pò da quella che è "la prassi comune":
      cioè il non conoscere già a priori quello che sarà il prodotto finale.

      Recupera vari oggetti e/o materiale di qualsiasi genere, forma, consistenza e dimensione, come tappi in sughero, bottiglie di plastica, spago o filo di ferro, scatole di cartone, pezzi di canna da giardino, etc...più grafettatrice, colla e forbici...

      Lascia che la fantasia e la creatività dei tuoi bambini Vi guidi nella costruzione di....il nome ed il significato del prodotto finale spetta solo a voi!!!

      Sono sempre più convinta dell'importanza di avvicinare i bambini anche a questa modalità di gioco. Infatti i materiali destrutturati sono multidisciplinari; il bambino inizia con un'idea di gioco che può evolvere in altro, e nel farlo sperimenta gli aspetti fisici, estetici e simbolici del materiale stesso.

      BUON DIVERTIMENTO!

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  4. Buonasera, considerato che la cronaca recentemente ha riportato alla ribalta il tema della pedofilia, mi potreste dare consigli pratici a tutela dei bambini? Grazie

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    1. PEDOFILIA: "CONOSCERE PER EVITARE" -1

      Oggi giorno nei fatti di cronaca è sempre più frequente leggere di pedofilia, un argomento che inquieta per due motivi fondamentali:
      da una parte perchè perpetrato ai danni di minori, dall'altro perchè si tratta di un fenomeno dai confini piuttosto sfumati e difficilmente individuabile. Nessun genitore si sente quindi indenne a tale rischio e soprattutto non è sempre in grado di garantire la completa protezione al proprio bambino, considerando il fatto che gli autori di tale reato possono anche nascondersi fra le mura familiari, nella cerchia amicale, piuttosto che fra persone alle quali i minori vengono affidati per ragioni di cura, custodia, educazione o gestione del tempo libero.

      Come fare quindi come genitori a tutelare i nostri figli da un simile pericolo?
      Vi propongo un semplice elenco utile a ridurre i fattori di rischio:

      - non nascondere al bambino che il "lupo cattivo" esiste;

      - ascoltare, ma soprattutto guardare i figli, cercando di individuare i cambiamenti, le conquiste e le paure che stanno vivendo, osservando i loro comportamenti;

      - educare al rispetto del corpo e del pudore. Evitare di esporre nudi i bambini di fronte ad estranei;

      - parlare senza preoccupazione del sesso occupandoci in prima persona dell'educazione sessuale dei figli;

      - educare i figli al realismo, insegnando ai bambini che si possono fidare della loro percezione della realtà, abituandoli a giudicare che se qualcuno afferma qualcosa che contrasta con ciò che percepiscono, è perchè dice una bugia. Anche i grandi possono mentire;

      - indicare ai bambini con chiarezza quali sono gli adulti che possono essere un riferimento sicuro;

      - insegnare ai bambini a dire no;

      - chiarite ai vostri bambini che siete disposti a perdonare qualsiasi cosa. Saper che possono sbagliare, non significa che sono "sbagliati";

      - sapere sempre dove si trovano i vostri bambini, conoscere personalmente le famiglie a cui si affidano i figli.

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    2. PEDOFILIA: "CONOSCERE PER EVITARE" -2

      Come affrontare l'argomento con i propri figli?
      Se hai dubbi circa eventuali possibilità che tuo figlio abbia subito delle violenze o sia entrato in contatto con malintenzionati, la cosa più importante da fare è sempre quella di parlare con il tuo bambino.
      Non è mai facile trattare un simile argomento, sia per il carico emotivo che comporta, sia per le forti barriere che i bambini creano a causa della paura di essere giudicati, sgridati, puniti, e non per ultimo, il timore generato dalle "minacce" del pedofilo.
      E' di fondamentale importanza creare un ambiente ed un clima pacato e sereno; un contesto che dia perciò la possibilità al tuo piccolo di sentirsi al sicuro e tranquillo, dandogli il coraggio di raccontare anche il "non detto", attraverso un ascolto empatico e non giudicante.
      Utilizza un linguaggio semplice, senza essere invadente e diretta, lasciando al tuo piccolo i tempi di cui necessita per esprimersi e raccontare. La situazione migliore potrebbe essere quella di gioco: avvicinati a lui e giocando, raccontagli la tua giornata.
      Nel momento in cui le sue difese si saranno abbassate, introduci con termini molto semplici l'argomento, iniziando con domande del tipo: "ieri al parco ho sentito una bambina raccontare alla mamma che un signore le stava dando fastidio mentre andava sull'altalena. A te è mai accaduto qualcosa del genere?"

      Ricorda che il tuo bambino ha bisogno dei suoi tempi. Nel caso liquidasse l'argomento con un evasivo no, non demordete e dopo qualche minuto reintavola la discussione.
      Qualora risponda positivamente a qualche tua domanda, cerca di non alterare il clima sereno precedentemente creato, fagli capire che con te può confidarsi, che non sei lì per giudicarlo ma per ascoltarlo ed aiutarlo a superare la situazione spiacevole in cui si è imbattuto.

      Conseguenze di un abuso
      Nei bambini abusati sessualmente, i disturbi sono reattivi ed aspecifici e possono riguardare vare aree della personalità, essendo l'abuso un evento fortemente traumatico e stressante che spesso provoca una condizione di crisi. Si possono presentare sintomi post-traumatici da stress, anche se la risposta è estremamente variabile da soggetto a soggetto in funzione delle specifiche risorse personali possedute. Possono inoltre presentarsi quadri psicopatologici più complessi, quali malattie psicosomatiche, disordini alimentari, della vita relazionale, del comportamento sessuale, dello sviluppo affettivo, dell'immagine del Sè e dell'autostima. Fino a sfociare in gravi disturbi della personalità. In altre parole gli indicatori di un bambino abusato investendo diverse aree ossono essere: malattie fisiche, disturbi alimentari o del sonno, problemi scolastici, comportamenti regressivi ed infantili, crisi acute di pianto o di ritiro dalla vita sociale, disturbi nella condotta, condizione depressiva ansiosa.
      Dal punto di vista emozionale, la vittima di un abuso sessuale può mostrare: paura, resistenza agli accertamenti medici, rabbia(verso l'abusante o gli adulti in genere perchè vissuti come non protettivi e verso se stesso per sentirsi corresponsabile),tristezza, vergogna.
      Ovviamente è solo la presenza di più segnali, la loro frequenza e la loro durata a fornire maggiore certezza.

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  5. Grazie!
    E' vero, deve essere riscoperto il senso del pudore!

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