Esperienza personale: una ventilata domenica mattina di primavera,
il mio Angelo Ribelle ed il suo papà
decidono di realizzare un’ambiziosa opera: la costruzione di un
aquilone.
“Si
salvi chi può!”, penso io, che in 10 anni non ho mai visto mio marito
cimentarsi in un’attività manuale.
Mi
sono comunque fatta da parte, lasciando libero sfogo alla creatività che quella
mattina si era impossessata di mio marito.
E’
stato un vero successo!
Osservandoli a debita distanza, ho assistito
ad una cosa meravigliosa: la realizzazione di un progetto comune, li rendeva,
in quegli istanti, complici, amici, alleati. Vedevo le manine del mio piccolo
muoversi, cercare, costruire, dietro suggerimento del padre.
La
loro comunicazione era fatta di sguardi, sorrisi, incitamenti, e tutto era così
naturale….
L’aquilone
ottenuto, aveva molto da invidiare a
quelli “professionali”, ma quel giorno i miei due ometti hanno costruito
qualcosa di molto più importante: uno spazio condiviso all’interno del quale ritrovarsi.
Ancora
oggi, la vista di quell’aquilone appeso nella cameretta, suscita in me una forte emozione.
Materiale
occorrente:
-
due bacchette leggere di legno lunghe rispettivamente cm 30 e cm 50
-
carta velina, oppure un foglio di carta plastificata leggera
-
spago, colla, biadesivo, bava di pesca
Esecuzione:
si crea lo scheletro dell’aquilone unendo le due bacchette,
facendo in modo di formare una croce che verrà fissata con un pezzo di spago.
La copertura, dalla classica forma romboidale,, si ottiene
ritagliando un foglio di carta leggera, ma piuttosto resistente, come ad
esempio la carta semitrasparente utilizzata per realizzare le lanterne.
I due pezzi verranno uniti con colla e biadesivo, mentre un
lungo pezzo di spago, fissato al telaio, formerà la cordicella.
Strisce di carta e decorazioni varie, formeranno la coda e
gli altri particolari.
Mi piace molto vedere un padre che gioca, vive esperienze con i propri figli..spesso noi madri abbiamo poca fiducia nello stile educativo dei nostri compagni,puo' essere diverso dal nostro ma non significa che sia sbagliato, quindi cerchiamo noi mamme di fare qualche passo indietro e lasciare un po' di spazio in piu' ai nostri mariti
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