lunedì 21 maggio 2012

Storie raccontate o storie filmate?


Esistono fiabe bellissime trasmesse in TV o disponibili in DVD, che narrano avventure avvincenti di personaggi eroici .
Le musiche sono coinvolgenti, le scene accattivanti, i protagonisti caratteristici ed i contenuti trasmettono sempre una morale positiva.
Perché allora perdere tempo nel raccontare delle storie quando accendendo semplicemente la televisione se ne possono vedere di bellissime?

Per almeno tre motivi fondamentali:

1)  La lettura di un racconto stimola nel bambino l’immaginazione e la creatività, i personaggi e le storie narrate si amalgamano con l’esperienza del piccolo, dando vita ad un racconto “immaginato”, del tutto personalizzato, che consente la costruzione di uno scenario interiore.

Mentre nei film o nelle storie animate, i personaggi o i paesaggi proposti sono perfettamente definiti nelle loro caratteristiche, nel racconto esiste sempre un margine vuoto lasciato dalle parole, che il piccolo ascoltatore va a riempire attraverso immagini mentali, che meglio si adattano alla sua sensibilità, permettendo quindi al racconto di “entrare più in profondità”.

Anche noi adulti abbiamo costantemente conferma di ciò, attraverso la più o meno marcata delusione provata nel confronto fra la lettura di un libro e la visione dello stesso sullo schermo.

2) L’atmosfera di complicità e condivisione che si crea quando l’adulto racconta una storia, ha una qualità diversa rispetto a quando si è seduti di fronte ad uno schermo.
L’interazione è fatta di sguardi, di vicinanza di intonazioni diverse della voce che possono suscitare ilarità, enfasi, mistero. La comunicazione è fatta di sguardi, ammiccamenti, risatine, abbracci.

Il bambino sentendosi totalmente coinvolto e protetto, spesso interviene, anticipa, chiede, suggerisce. Così la trama narrata può discostarsi da quella originariamente scritta, permettendo al bambino di assumere un ruolo attivo nella sua evoluzione.

3) Attraverso la condivisione di momenti di lettura e narrazione i genitori hanno la possibilità di trasferire ai loro piccoli l’amore per i libri, stimolando anche abilità dell'ascolto, della concentrazione, della comprensione e della curiosità. Requisiti ritenuti  indispensabili nello studio.

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