giovedì 28 giugno 2012

Trasformare i limiti in risorse


Capita a volte che la vita ci metta di fronte a ciò che definiamo delle “prove difficili”.

Ancora più difficoltoso se a doverle in prima persona affrontare sono i nostri piccoli. Mi riferisco non solo alle disabilità (più o meno importanti), che comprensibilmente sono motivo di sconforto e di smarrimento per una famiglia, ma e soprattutto,  a quelle situazioni in cui, esistono delle “criticità”, la cui evoluzione, dipende però in larga misura, da come decidiamo (come genitori), di affrontarle e viverle.

In tali situazioni la differenza è data dai messaggi che inviamo al nostro piccolo, in quanto sarà il nostro giudizio e la nostra fiducia nelle sue capacità che formeranno l’impalcatura sulla quale costruirà la percezione di sé. 

Vi invito a  leggere con attenzione il racconto che segue, in quanto ha molto da insegnarci.



ROSASPINA 

C’era una volta una piccola gattina di nome Rosaspina.

Rosaspina  riteneva d’essere una gattina molto fortunata, perché era convinta,  che la vita le avesse regalato più di quanto lei potesse pretendere.


Viveva in una splendida famiglia che non le faceva mai mancare il suo affetto ed il suo supporto. 
Era la  terza di due sorelle che adorava e dalle quali prendeva esempio.

Fra la cerchia di amichette era la più popolare. La cercavano in continuazione per condividere  lunghi pomeriggi di gioco e di chiacchiere.

Insomma, Rosaspina anche se ancora molto piccola, possedeva già una grande sicurezza interiore, una forte autostima oltre che un’innata abilità empatica.

La madre di Rosaspina era molto orgogliosa della sua piccola che vedeva diventare ogni giorno più forte.
Ed  ogni sfida che Rosaspina decideva di affrontare, ella non tardava nel farle avere parole di incoraggiamento:

“Bene piccola, se questo è  veramente ciò che desideri sono sicura che ce la farai, io sono qui per qualsiasi  cosa tu abbia bisogno”

Ed ancora, nei momenti di sconforto:

“so che è faticoso, ma l’unico vero aiuto che posso offrirti  è seguirti a debita distanza, per non intralciare il tuo cammino; usa ed abusa delle tue capacità”

Brava, forte e bella! ecco come la descriveva chi la conosceva e gli anni a seguire non smentirono certo questo giudizio. Fu in grado in effetti, di ottenere dalla vita, tutto ciò che desiderava e forse anche oltre.

Rosaspina visse una lunga vita serena e piena di soddisfazioni. 

Ancora oggi la comunità la ricorda con commoventi parole: 

“Rosaspina è stata un esempio per tutti noi, una gattina veramente formidabile"

"La vita  non è mai  stata magnanima con lei"

E' noto a tutti che sin dalla nascita la sua emiparesi avrebbe potuto rappresentare un valido motivo per impedirle di vivere una vita "normale". Molti errori si sarebbero potuti commettere, a partire dall'atteggiamento di una madre troppo apprensiva che ,attraverso un comportamento eccessivamente protettivo, avrebbe potuto rappresentare un ostacolo alla sua crescita, intesa in termini di acquisizione di sicurezza e di fiducia nelle proprie capacità.
Grazie al cielo questo non è mai avvenuto. Rosaspina non è mai stata trattata come una "disabile" e questo le ha consentito di non percepirsi mai come tale e di trasformare il suo limite in risorsa in termini di forza e tenacia nel  perseguire gli obiettivi che si prefiggeva .

 "Ha dimostrato  forza ed abilità maggiori, rispetto a chiunque si trovi qui oggi"

Sapete, mi sono spesso interrogata su quale sia stato il segreto della forza di Rosaspina ed in fondo credo di averlo scoperto. Cito a tal proposito un aforisma: 

“ il calabrone non ha una costituzione fisica tale da consentirgli di volare, l’unica differenza è che lui ancora non lo sa!”

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