mercoledì 18 aprile 2012

Comportamenti delle mamme al parco


I giardinetti, intesi come luogo di svago e divertimento, possono spesso offrire spunti di riflessione e di studio dei comportamenti umani che talvolta poco si discostano da quelli degli appartenenti al regno animale.

In particolare, le dinamiche della diade madre /bambino danno vita in alcuni casi a degli scenari dai connotati paradossalmente comici.

Vediamone qualcuno:

- Le “mamme aquila” si  appostano in posizioni strategiche di controllo dalle quali scrutano l’orizzonte scongiurando fantomatici pericoli. In perenne allerta, mantengono l’occhio vigile ed il loro corpo costantemente teso, pronto all’attacco o alla fuga. Al primo richiamo del piccolo, che solo il loro udito, affinato da anni di selezione naturale può captare, si fiondano sulla “scena del crimine” ed in men che non si dica riescono, con pochi dettagli, a ricostruire l'intera scena, individuare i colpevoli e mettere in salvo l’innocente. Gli “aquilotti” dal canto loro avvertono la tensione e sfruttando la loro infallibile capacità intuitiva, pensano che se mamma è così agitata un valido motivo ci sarà e quindi va assolutamente condiviso. E’ così che madri e cuccioli si trovano loro mal grado a realizzare il proposito della giornata: “la condivisione di un’intensa esperienza emotiva”!

- E’ ora il turno delle “formiche operaie. la loro parola d’ordine è: “disposte a tutto”. Si tratta di quelle madri che vestono per l’occasione un abbigliamento estremamente sportivo, consapevoli del fatto che la giornata le metterà di fronte a prove di sopravvivenza. Come piccole e diligenti formiche  si mettono subito al lavoro realizzando quello che  per loro rappresenta la Mission: offrire al loro piccolo il massimo delle esperienze che la giornata può dare. Eccole quindi  zampettare ovunque, correre, saltare, arrampicarsi… il loro piccolo inizialmente, per la nota proprietà dell’entusiasmo, ne subisce il contagio, cercando divertito di stare dietro all’intraprendenza  della madre. Poco alla volta però lo si osserva prenderne le distanze (forse anche per stanchezza). La formica operaia se ne accorge, vede il piccolo fermo e pensando che abbia bisogno di ulteriori stimoli ne rincara la dose, questo a sua volta aumenta la protesta, pare proprio non poterne più. Mentre bambino e madre si allontanano dal parco, si ode quest’ultima appellare il piccolo  come “incontentabile svogliato”!


- Infine abbiamo le “mamme struzzo”, serafiche e pacifiche, siedono sul letto d’erba generalmente accerchiate da altri esemplari della stessa specie e nulla pare smuoverle. Attorno a loro l’inferno, i loro piccoli, come uno sciame di cavallette, travolgono giochi e bambini, si odono pianti, strilli, proteste; gli sguardi delle altre mamme si fanno sempre più taglienti e minacciosi, ma loro ... nulla: proseguono amabilmente la loro conversazione, le loro vesti trasudano di serenità e pace nulla pare scalfirle. A fine giornata, quando ormai intorno a loro si è creato il deserto, si alzano, si scrollano di dosso i fili d’erba e con tranquillità alzano lo sguardo all’orizzonte  in cerca dei loro piccoli che  rispondendo prontamente al richiamo  lasciano il campo di battaglia, sorridendo fra  loro compiaciuti. La “mamma struzzo” dal canto suo li abbraccia affettuosamente promettendo loro un’altra “giornata premio”.    

7 commenti:

  1. Ci sono veramente tante mamme formiche......

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  2. ce ne sono però molte più "struzzo" ai giardinetti

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  3. ... Oddio, io sono la mamma struzzo!!! ...

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  4. o mamma ho paura di scoprire che mamma sono

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  5. Che bell'articolo, io sono una di quelle che si arrampica, gioca con i sassi...in completo disaccordo con quelle che si siedono sulla panchina a chiacchierare e non si schiodano neppure se il figlio cade dalla bici e piange a pochi metri da loro...COME PER TUTTE LE COSE CREDO CHE CI SIA LA GIUSTA VIA DI MEZZO NO??!!
    Lucia

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    1. Cara Lucia,
      ovviamente l'articolo l'ho scritto in chiave volutamente ironica. L'ironia è quello strumento che permette di evidenziare e rendere ammissibili verità scomode che difficilmente siamo disposti ad accettare in condizioni normali.
      Affermi una grande verità quando dici "la giusta via di mezzo".
      Io aggiungo: "l'importanza della moderazione!"

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  6. se devo scegliere una calegoria io sarei una mamma aquila,ma in tutte le dinamiche che ho letto ci vole la moderazione !

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